C'è un modo unico per essere mamma? Un modo giusto? Un modo... perfetto?
No, non c'è. Ma c'è una società, quella in cui viviamo, che cerca di far credere il contrario.
Nel suo nuovo libro, Loredana Lipperini cerca di rappresentare l'attuale situazione Italiana, ma non solo, riguardante le mamme e/o le future mamme. Il quadro finale è tutto fuorché rassicurante.
Tra le 'adepte' del ritorno alla natura, dove l'allattamento ad oltranza e il dolore sono un must, e la 'congrega' dei genitori a tempo pieno, una futura mamma, ma anche un futuro papà, si ritrovano a doversi adattare a un'immagine stereotipata, e forse antica, che riduce la genitorialità a un percorso quasi obbligato, pena l'essere considerati pessimi, inadatti e reietti.
A questo va poi aggiunta la particolare condizione socio-culturale italiana, che spinge verso un certo tipo di famiglia, senza però mettere a disposizione delle future famiglie i giusti mezzi per esserlo, come asili, leggi, cc.
Leggendo "Di mamma ce n'è più d'una" si potrà essere d'accordo con l'autrice o storcere il naso, ma di certo non si mancherà di riflettere su dei concetti che stanno alla base di una società civile e che dovremmo tutti saper e poter affrontare.