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25 novembre 2016 5 25 /11 /novembre /2016 11:20

Ci sono cose che ci sono famigliari e altre che semplicemente non conosciamo. Questo perché i grandi marchi possono permettersi maggiore pubblicità e spazi espositivi più ampi. Non necessariamente, però, il conosciuto è migliore del poco conosciuto.
Tutto ciò è vero anche quando si entra in una libreria.
Alcuni editori si conoscono molto bene, per esempio Mondadori, Rizzoli, Garzanti, perché ci accompagnano da sempre, perché li si vede in tv, perché hanno pile di libri alte come un albero di Natale. Ma la libreria è anche un posto dove si possono avvicinare realtà più piccole ma assai meritevoli, perché tra i pregi delle librerie c’è proprio quello di poter, con l’aiuto del lettore, espandere le nostre visioni.
Ecco che abbiamo pensato di iniziare un viaggio tra realtà numericamente ‘minori’ ma qualitativamente significative. Attraverso alcune interviste potremo conoscere editori che non si erano ancora notati, che non si erano ancora letti, ma di cui ci potremmo innamorare.

Iniziamo oggi con Jo March, una realtà che vuole riportare ai lettori testi dimenticati ma che si meritano un posto tra i classici.
Un grande grazie a loro per la disponibilità e una buona lettura a voi.

 

Per prima cosa, grazie mille a voi ragazze di Jo March per aver accettato di rispondere ad alcune domande volte a farvi conoscere ai lettori.
Partirei quindi proprio dalle basi chiedendovi come e perché nasce la vostra realtà editoriale e come mai avete scelto proprio la Jo di Piccole Donne come vostro ‘simbolo?

La nostra realtà editoriale nasce da una duplice passione per la letteratura europea e l’editoria. Nostro sogno era quello di far collimare in una impresa editoriale un attento lavoro di ricerca letteraria, facendo della qualità redazionale e della cura grafica due capisaldi fondanti della nostra attività. Abbiamo quindi scelto l’eroina di “Piccole donne”, uno dei più bei classici di tutti i tempi che ha segnato la nostra generazione e le nostre infanzie, dal quale abbiamo preso in prestito il nome della protagonista Jo March. È un personaggio straordinario, che ama profondamente la scrittura e che nonostante le avversità del suo tempo e le difficili condizioni della sua famiglia, riesce nel suo intento e si afferma come donna, scrittrice, insegnante. Ribelle e determinata, il “maschiaccio” della famiglia March è il nostro alter ego ideale, per questo abbiamo scelto il suo nome quando abbiamo deciso di aprire una casa editrice.

 

Secondo voi cosa possono offrire ai lettori d'oggi questi classici dimenticati che riportate in libreria?

La scrittura dell’Ottocento, periodo storico al quale ci riferiamo nello specifico, è profonda, ricca, evocativa… in un modo che probabilmente non riuscirà mai più a essere emulato in letteratura. La narrativa ha raggiunto in quel secolo il suo vertice e oltretutto va a toccare tematiche molto importanti che caratterizzano la modernità ancora oggi. Nei classici di quel periodo è possibile quindi trovare la radice culturale e storica del nostro tempo, le contraddizioni e la terribile bellezza di un’epoca in cui tutto era in perenne divenire, se pensiamo alle rivoluzioni industriali, alle trasformazioni sociali e alla lotta politica che ha contraddistinto tutta l’Europa. Un lettore contemporaneo può quindi scoprire in un classico dell’Ottocento l’origine del mondo di oggi catapultandosi in un’era che è però diversa e quindi affascinante sotto tutti i punti di vista, trovando rifugio in ambientazioni e contesti lontani nel tempo e nello spazio.

 

Oltre ai classici, proponete anche delle specie di 'percorsi di lettura', come il libro dedicato ai luoghi di Jane Austen e la recente biografia della Gaskell. Come mai questa scelta? Un modo differente per portare l'autore ai lettori? Per farlo conoscere meglio?

Le grandi opere letterarie, come quella della straordinaria Jane Austen, destinate a rimanere nella storia della letteratura mondiale di tutti i tempi, hanno reso immortali i loro autori. Conosciamo lo scrittore attraverso le storie dei suoi romanzi, ma molto spesso è lui stesso protagonista di una storia incredibile, di un vissuto significativo che è bello poter riscoprire: in questo modo ci pare che quell’autore sia ancora qui accanto a noi. Inoltre attraverso la scoperta delle sue vicende biografiche, la lettura e l’interpretazione dell’opera stessa acquisisce senz’altro un altro sapore.

 

Ho notato che, almeno per ora, tutti i vostri titoli sono firmati da donne. Credete che le donne siano state le vittime principali di questa ‘dimenticanza’ letteraria che ha tolto alcuni grandi romanzi dai nostri scaffali ?

Ci piace molto com’è stata formulata questa domanda. In effetti, pur avendo per il momento in catalogo quasi esclusivamente autrici donne, non è un approccio di genere e quindi femminista che perseguiamo. Nel nostro catalogo ospitiamo anche illustri gentiluomini, come Charles Dickens e Wilkie Collins. Nostro scopo è primariamente di riportare alla luce opere letterarie che sono state a torto dimenticate, ed effettivamente buona parte di queste sono state scritte da donne. La condizione femminile oggi è profondamente mutata, ma sappiamo che non è sempre stato così e le donne hanno dovuto faticare moltissimo per affermarsi come intellettuali, scrittrici, artiste e umaniste al pari degli uomini. Hanno senz’altro fatto più fatica dei colleghi uomini per essere apprezzate dal pubblico e in primis dal mondo della critica letteraria, anche quello storicamente appannaggio degli uomini.

 

C'è un titolo di quelli da voi pubblicati a cui vi sentite più legate?

“Nord e Sud” di Elizabeth Gaskell è la nostra prima pubblicazione, da noi probabilmente la più amata, aspettata, tormentata e che ci riempie di orgoglio e soddisfazione. È un libro la cui storia redazionale ed editoriale racchiude i sacrifici e le emozioni del nostro esordio. È un romanzo che ci ha dato tantissimo, come opera letteraria e come lavoro editoriale, così complesso e quindi così vissuto e intenso.

 

Che titoli consigliereste, del vostro catalogo, a dei lettori che si avvicinano alla vostra realtà per la prima volta?

Forse consiglieremmo di seguire l’ordine di pubblicazione, in fondo rappresenta la nostra storia editoriale e ogni tassello racconta di noi.

 

Potete già svelarci cosa ci riserverà Jo March per il futuro?

Abbiamo tanti progetti in cantiere, di cui siamo molto soddisfatte e in cui crediamo moltissimo. Diciamo solo che sono in preparazione i romanzi di un’autrice che è una fuoriclasse della letteratura; ma non solo, stiamo vagliando molti altri testi; continueremo a occuparci dei Quaderni, abbiamo in programma di raccontare le vite di alcuni autori molto importanti, e ci sono altre novità molto interessanti che però non vogliamo svelare!

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