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28 febbraio 2017 2 28 /02 /febbraio /2017 11:28

Continuiamo il nostro percorso volto a far conoscere quegli editori piccoli, ma estremamente meritevoli, che potete trovare in libreria.
Questa volta tocca a NN Editore, una realtà giunta sugli scaffali circa un paio d'anni fa e che si è fin da subito rivelata attenta alla qualità e ai lettori.
Conosciamola meglio attraverso la voce di Eugenia Dubini, la publisher, che si è gentilmente prestata a rispondere alle nostre domande.

 

Avete fondato una casa editrice in un momento di crisi economica e, anche, editoriale. Cosa vi ha spinto a farlo e con quali obiettivi in mente?

Il progetto di NN ha avuto inizio nel 2013 da una chiacchierata con Alberto Ibba, Edoardo Caizzi e Gaia Mazzolini. Tenevamo gli occhi sull’editoria da sempre, non solo per passione, ma anche perché è sempre stato il nostro lavoro, in luoghi e modalità diverse. In quell’anno la crisi, di cui si parlava da tantissimo tempo, era entrata dalla porta principale. Ma vedevamo spazi aprirsi e cambiamenti interessanti profilarsi all’orizzonte.

Per noi, la sfida è nella presenza e nella proposta, nella qualità di entrambe, nella comunicazione possibile, nell’attivazione di un discorso e di una o più comunità (quelle fisiche e non solo quelle immateriali o tecnologiche). Ci sembrava che stesse cambiando qualcosa, si parlava di identità degli editori in via di scomparsa e di lettori inesistenti, ma quello che si stava rivoluzionando, in barba alle profezie di fallimento, era invece la lettura, il modo di leggere, di leggere insieme, di comunicare i libri, di sentirsi lettori. Stavano cambiando i lettori, o meglio la loro identità si stava mettendo in relazione. Come NN, quindi, ci sembrava possibile aprire spazi di comunicazione del libro e delle sue parole che non erano stati ancora sperimentati. Abbiamo avuto fiducia in questa intuizione.

 

Se un lettore dovesse approcciarsi al vostro catalogo per la prima volta, da quali titoli gli consigliereste di iniziare? Inoltre avete fin da subito deciso di non dividere i vostri titoli nelle classiche collane, ma di dividerli in serie. Ci potete spiegare cosa sono queste serie e da dove nasce questa decisione?

Il filo conduttore delle nostre scelte è il racconto del mondo contemporaneo, la ricerca dell’identità nel nostro tempo, la confusione di ruoli che uomini e donne vivono ogni giorno. Fin dalla decisione che il nostro nome sarebbe stato NN (nomen nescio, come nella carta d’identità degli ‘orfani’ di padre), abbiamo voluto dare risalto a questo nodo, a questa confusione in cui siamo immersi.

Il tema dell’identità è il tema della letteratura per eccellenza, ma seguirlo per proporre i libri di NN, al di là dei generi, e della nazionalità degli scrittori, ci sembrava una cosa diversa, un diverso modo di parlare ai lettori. È un percorso di lettura. Ed è un’identità di editore – nulla di nuovo, quindi - che si mette in relazione con un’altra identità, quella del lettore. Ecco in sintesi il discorso. Così abbiamo deciso che questo filo di proposta sarebbe stato un vincolo nella scelta, insieme alla qualità della scrittura, e abbiamo strutturato il catalogo in serie e non in collane, seguendo un filo tematico o un punto di ispirazione comune per comunicare il percorso, anche il nostro, di editori e di lettori.

Questi percorsi partono da Benedizione di Kent Haruf e da Sembrava una felicità di Jenny Offill e passano per tutti i libri, fino a oggi, con Il saltodi Sarah Manguso e Bull Mountain di Brian Panowich in uscita a marzo 2017. In mezzo ci stanno i racconti di Poissant, Panorama di Pincio, il noir di Joseph Incardona e il memoir di Brian Turner e tutti gli altri libri. Sono i lettori che seguono i percorsi suggeriti, o seguono gli autori, o seguono una serie particolare.

 

Almeno per quello che mi è dato da vedere dall'esterno, sembra che NN abbia colpito nel segno fin da subito. Haruf in particolare, ma non solo, ha saputo conquistare molti lettori. Secondo voi è finalmente il momento (storico? Culturale?) giusto per i piccoli editori che sanno osare e puntano sulla qualità?

NN ha avuto un’accoglienza imprevedibile, molto più di quanto sognassimo. Quando ci penso, mi commuovo. Non potevo immaginare proprio tanta affezione alla lettura e ai libri sorgere spontanea e generosa da ogni parte, in tutti i protagonisti di questa nostra avventura, librai, promotori, lettori, traduttori, redattori ecc. Mi sono stupita di quanto appoggio, calore e collaborazione noi si sia stati capaci di attrarre, e questo semplice fatto, incontestabile, mi convince sempre più che si debba fare attenzione a parlare di distacco, di disinteresse, invece che lavorare per chi continua a leggere e ad amare i libri e le parole dovunque queste si trovino.

Haruf è stato il primo autore in cui abbiamo creduto, tanto da comprare subito tutta la trilogia e prima ancora di essere in libreria, anche il suo ultimo libro, Le nostre anime di notte, che nella settimana dell’uscita, il 12 febbraio, è andato in classifica (al primo posto assoluto nelle librerie, al terzo contando anche le vendite nella Gdo). È un risultato eccezionale, frutto di due anni di lavoro durissimo, che ci rende felici.

Ma ci rendono molto fieri anche i risultati di molti altri libri NN, non solo in assoluto ma nel processo, visto che sono risultati tuttora in evoluzione, sono libri su cui noi stiamo ancora lavorando oggi, e con noi i librai, quindi la loro durata in libreria è molto più lunga del normale. E questa è la cosa che più ci riempie di gioia e che torna a confermare il progetto.  

Non credo che sia tanto e solo la qualità dei piccoli editori a fare la differenza, perché la qualità dei libri è per fortuna molto più diffusa di quanto si dica. Quello che cambia, spesso, è la strategia editoriale, cioè la scelta su cosa puntare e come farlo. Oggi è fondamentale per tutti ripensarci. È un momento di cambiamento. E c’è un grande fermento culturale e imprenditoriale di nuovi piccoli e grandi marchi che si affacciano sul mercato. Non solo nell’editoria ma anche nelle librerie.    

 

Siete una casa editrice molto in contatto col vostro pubblico, tramite la rete (facebook, twitter, ma anche una bellissima newsletter e ora anche il blog) ma anche nella realtà, penso ad esempio al lancio di "Le nostre anime di notte" o al ‘documento’ che avete creato a supporto dei gruppi di lettura. Come mai questa scelta? Puro marketing o c'è dell'altro? La presenza costante del lettore può risultare utile?

Quello che cerchiamo di fare è fornire più strumenti possibili per comunicare il libro e informare le scelte di lettura, che sono un momento molto delicato per i lettori. I libri sono tanti, ci sono tanti libri bellissimi.

Se si parla di marketing in editoria la reazione è di rifiuto, una reazione allergica. Ci troviamo quindi spesso davanti a comportamenti opposti e speculari, grandissime operazioni di marketing da un lato e libri abbandonati a se stessi sugli scaffali, dall’altro. Noi intendiamo il marketing per quello che è, cioè lavorare su prodotto, prezzo e comunicazione del libro per farlo arrivare a più persone possibili. Abbiamo lavorato sul prodotto, scegliendo il progetto grafico di Mario Piazza e poi la carta, morbida e naturale, e tenendo conto di peso, caratteri e illustrazioni. Abbiamo lavorato molto sulle copertine, sui testi e sui colori, e in quarta dedichiamo ogni libro a un lettore, che proviamo a descrivere. Pubblichiamo per ogni libro la sua colonna sonora, il songbook, e se abbiamo materiali interessanti legati alla lavorazione (corrispondenza con il traduttore o con l’autore stesso) li condividiamo con i lettori. Nelle pagine finali di ogni libro, da gennaio di quest’anno, metteremo le pagine bianche di NN, che saranno appunto pagine bianche, per gli appunti, oppure pagine di percorsi di lettura all’interno del catalogo, seguendo fili conduttori legati al tema, legati all’autore, oppure legati alla scrittura.

Ragioniamo su tempi di uscita e prezzi, facciamo schede per la promozione più ricche possibili, e cerchiamo di mantenere i programmi, a volte perdendo il sonno, ma solo perché questi piani coinvolgono altri professionisti, come i promotori e i librai che costruiscono le loro proposte anche in base alla nostra comunicazione e tempistica.

Abbiamo costruito un catalogo fatto apposta per i Gruppi di lettura, mentre per ogni libro facciamo cartoline e segnalibri. Talvolta le borse. Ma risparmiamo sul catalogo generale, per adesso, rimandando al sito. E comunichiamo il più possibile, su tutto, sia sui social sia ogni mese con una newsletter. Cerchiamo di raccontare anche un po’ di noi, del lavoro editoriale, delle nostre scelte. Siamo noi stessi lettori, in ogni fase della lavorazione e della comunicazione del libro.

Da poco abbiamo aperto un blog, Sabotino14, che non è un blog letterario ma un ibrido, dove raccontiamo le nostre storie, coinvolgiamo gli autori e i lettori, pubblichiamo schede di lettura e racconti della vita di redazione e tutti i materiali che ruotano attorno ai libri o ai suoi contenuti.

Nel 2017 abbiamo iniziato anche a pubblicare l’oroscopo di ogni libro, ce lo prepara Nicola Lazzari guardando il cielo nel giorno e nell’ora in cui viene confezionata la prima copia di ogni nostra uscita. E, in alcuni casi, abbiamo usato inserzioni pubblicitarie, prima solo sulla radio, poi anche sui giornali, ma non sono mai stati strumenti calati dall’alto, solo azioni di rinforzo di comunicazione su tendenze già in atto, un sostegno al tanto osannato e spontaneo passa parola dei lettori.

 

E, per concludere, un classico: progetti futuri che dovremmo attendere con ansia?

Ci sono progetti in fase di elaborazione, come i corsi NN, e altri progetti più definiti: stiamo per chiudere la squadra di autori della nuova serie di libri, sul modello di Viceversa, che sarà accompagnata da Alessandro Zaccuri. Poi ci sono le fiere, le letture, i progetti con le librerie e i gruppi. Infine, ma non ultimi, ci sono tutti i libri in uscita: la trilogia americana di Tom Drury, di cui uscirà il primo libro, La fine dei vandalismi, ad aprile di quest’anno; In gratitudine di Jenny Diski, i racconti di Megan M. Bergman e quelli di Antonio Franchini. Non proseguo l’elenco, ma questo insieme di cose, corsi, serie, fiere, letture, progetti e libri, sono per noi un unico grande progetto futuro, e ogni tassello ne è un mattone e insieme sono un ponte tra noi e i lettori, un’avventura da vivere e condividere, ogni giorno.

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