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6 aprile 2016 3 06 /04 /aprile /2016 14:52

Dopo il buon riscontro ottenuto con la ripubblicazione de "La Tregua"(2015), Nottetempo ha deciso, fortunatamente, di proporci anche la traduzione del romanzo d'esordio di Mario Bendetti: "Chi di noi".

Gli argomenti trattati rimangono gli stessi, ossia la figura dell'uomo comune e le conseguenti dinamiche di una vita di coppia. Ma in questa prima prova il punto di vista è forse più negativo e questa negatività è da ricercare proprio nei protagonisti della vicenda.

 

La storia, divisa in tre differenti parti, ognuna raccontata da un personaggio diverso, ruota attorno a una sorta di triangolo amoroso formato da Miguel, Alicia e Lucas. Li troviamo tutti e tre alle prese col liceo, per poi avanzare lungo la linea temporale fino a un momento di cambiamento all'interno della coppia ufficiale formata da Miguel e Alicia.

 

Quello che salta indubbiamente all'occhio è la differenza di versioni. Seppur soffermandosi su momenti diversi della loro vita, tutti e tre (ognuno con un mezzo narrativo diverso: diario, lettera e racconto) analizzano le relazioni che li hanno da sempre legati gli uni agli altri in maniera diversa.

 

Chi di loro ha ragione?
Probabilmente tutti e tre. O forse nessuno. Perché "Chi di noi" vuole mostrare al lettore come la realtà che ci circonda sia in verità terribilmente influenzata dal nostro punto di vista. Noi crediamo di vedere una determinata cosa, ma non è detto stia succedendo davvero quella cosa. Ed è proprio per questo 'fissarsi' sulla propria visione che il rapporto tra Miguel e Alicia non funziona.

 

Miguel vuole essere un uomo banale. A differenza del protagonista de "La tregua", che sa di essere una creatura qualunque ma convive bene con questa realtà, Miguel sembra voler essere banale, quasi si rintana in questa sua banalità.

 

"Chi di noi" è una lettura breve ma travolgente. Con rapide stoccate ribalta la visione del "mondo" ad ogni capitolo e invita al lettore a chiedersi: chi di noi è immune dal pericolo di autodistruggersi?

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