A mezzanotte e sette minuti, né prima né dopo, ecco apparire il mostro. Non è la creatura che Conor si
aspettava di vedere, però, e gli fa meno paura del previsto.
Il mostro che appare nei suoi sogni, quello sì che è spaventoso! Ma questo... questo è un albero e... ed è venuto perché, dice, è stato chiamato proprio da lui.
Per fare cosa? Beh, per far affrontare a Conor la verità, perché solo affrontandola saprà riaggiustare alcune cose, scacciando l'incubo che lo tormenta ogni notte.
E la verità di Conor è davvero una verità struggente.
Sua madre è malata di cancro e i dolori che la rodono da dentro si fanno sempre più forti e insistenti. Suo papà non c'è, ha una nuova famiglia in America e lo vede pochissimo. E la nonna... beh, la nonna è un po' particolare e più che abbracciarla preferisce evitarla.
Conor non è più il bambino che era prima. Ora è solitario, quasi invisibile. E' spaventato. E ha un mostro che lo va a trovare la notte.
Questo romanzo racconta un frammento di vita di questo ragazzino che deve affrontare un'avventura che nessuno vorrebbe mai iniziare. Rischia di perdere la persona che più ama al mondo e fa di tutto per evitare di pensarci. Ma si può davvero evitare di pensarci?
L'autore crea una storia talmente intensa da riuscire a strappare almeno una lacrima anche ai cuori meno sentimentali. Con una scrittura fluida, precisa, priva di orpelli o esagerazioni, costruisce un romanzo toccante e commovente che non può non toccarci nel profondo.
Questa storia è la storia che preghiamo di non dover mai raccontare. E' quella storia che vediamo troppo spesso nelle vite di chi ci circonda. Questa storia è un incubo per colpa del quale preferiamo non andare a dormire.
Questa storia va letta, va sentita e va pianta, perché la verità che scoprirà Conor, è una verità che accomuna tutti noi, in fin dei conti.
Conor non è pronto per scoprirla, e si fa aiutare dal mostro. E noi ci lasciamo aiutare dai nostri, di mostri?