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19 luglio 2015 7 19 /07 /luglio /2015 12:55
Eutanasia di un amore, con contorno di delitto. Una storia d'amore che non porta figli, un amore, forse a senso unico. Un lungo addio sotto il cielo della Versilia, dove tra settembre e maggio si infrangono, amare, le mareggiate del cuore. Un bel romanzo, delicato e affrontato, da parte del protagonista, con la certezza che fare bene ciò che si deve, premia. E che, quando si esce dai binari della correttezza, si può perdere tutto. Con gli interessi. Mi ha ricordato Match Point di Woody Allen. Da leggere assolutamente perché, oltre a una bella storia, alcune osservazioni sono davvero illuminanti. (Diego Filippi)

Eutanasia di un amore, con contorno di delitto. Una storia d'amore che non porta figli, un amore, forse a senso unico. Un lungo addio sotto il cielo della Versilia, dove tra settembre e maggio si infrangono, amare, le mareggiate del cuore. Un bel romanzo, delicato e affrontato, da parte del protagonista, con la certezza che fare bene ciò che si deve, premia. E che, quando si esce dai binari della correttezza, si può perdere tutto. Con gli interessi. Mi ha ricordato Match Point di Woody Allen. Da leggere assolutamente perché, oltre a una bella storia, alcune osservazioni sono davvero illuminanti. (Diego Filippi)

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13 luglio 2015 1 13 /07 /luglio /2015 01:03
LIBRI DA CORTILE: "Il palazzo" romanzo Collettivo

Che un conte squattrinato affitti le stanze del suo Palazzo ad “anime sole”, il fatto inquieta più che sorprendere. Lʼ“anima sola” è primordiale, fa del Palazzo la propria tana e contorce lo stato naturale a sua scusante e sembianza:

Un Palazzo non è un banale appartamento, se tradisce il fasto lo fa solo in cambio del sottosuolo. In questi racconti dieci scrittori affrontano il tema “Palazzo”, ognuno a modo suo, ma non sono escluse casuali (o predestinate) convergenze.

Uno dei dieci racconti fa del Palazzo un altro Palazzo, del conte un altro conte, il racconto racconta un altro racconto; chi assimila il Palazzo alla follia di una sala operatoria; un altro racconto lamenta la maledizione della memoria; cʼè chi invece rincorre i ricordi perduti; chi a Palazzo si dibatte tra la ciurma sanguinaria di un vascello fantasma; un altro fa del Palazzo un salotto letterario composto da scrittori remoti (spettri) da Marco Polo a Asimov; cʼè chi scopre nel Palazzo unʼantica clinica per malati di dissenteria; cʼè il fuggitivo che aspetta che “loro” lo vengano a prendere per punirlo; un “agente di commercio” reclamizza una macchina masturbatoria da lui inventata…

Lʼuomo è un inventore. Inventa il Palazzo. Che sia pure, se non soprattutto, scrittore, lo voglia o no, la “specialità” incombe sul Palazzo con unʼironia pesante come una cappa di piombo.

A Palazzo si esibisce il buffone di corte.

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14 giugno 2015 7 14 /06 /giugno /2015 21:48
Incontri d'autore: Umberto Matino presenta "Tutto è notte nera"

Dopo "La valle dell'orco" e "L'ultima anguana" Umberto Matino torna in libreria con un nuovo romanzo.

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4 maggio 2015 1 04 /05 /maggio /2015 23:09
Nel 1914-1918 le maggiori potenze industriali si affrontarono con armi nuove e molto efficienti come artiglierie, mitragliatrici, aeroplani e sommergibili, schierando masse di soldati equipaggiati come mai era fino ad allora accaduto.Prima guerra "totale" e "modello" per la Seconda guerra mondiale, trasformò ogni aspetto della vita collettiva, coinvolgendo i civili e tutte le risorse nazionali, tanto da poterla considerare "la" guerra moderna per il salto mentale, tecnologico, industriale, organizzativo, di efficienza o di illusione futuristica che colse un mondo abituato ad altre velocità. La guerra ridefinì la carta politica dell'Europa, mise in crisi sistemi politici e universi mentali, segnando la fine del mondo ottocentesco rappresentato da un esercito di contadini brutalmente immessi in un mondo nuovo nel quale ideali e valori tradizionali risultavano irreversibilmente intaccati.Gli Autori affiancano a una parte saggistica una ricca raccolta di documenti commentati per lo più inediti. Una specifica trattazione è riservata alla dinamica militare del conflitto (comprese le forze armate nemiche) e al sistema di controllo dell'economia, che prefigurò un diverso ruolo dello Stato anche nella gestione del conflitto sociale che avrebbe poi trovato una soluzione autoritaria con il fascismo.

Nel 1914-1918 le maggiori potenze industriali si affrontarono con armi nuove e molto efficienti come artiglierie, mitragliatrici, aeroplani e sommergibili, schierando masse di soldati equipaggiati come mai era fino ad allora accaduto.Prima guerra "totale" e "modello" per la Seconda guerra mondiale, trasformò ogni aspetto della vita collettiva, coinvolgendo i civili e tutte le risorse nazionali, tanto da poterla considerare "la" guerra moderna per il salto mentale, tecnologico, industriale, organizzativo, di efficienza o di illusione futuristica che colse un mondo abituato ad altre velocità. La guerra ridefinì la carta politica dell'Europa, mise in crisi sistemi politici e universi mentali, segnando la fine del mondo ottocentesco rappresentato da un esercito di contadini brutalmente immessi in un mondo nuovo nel quale ideali e valori tradizionali risultavano irreversibilmente intaccati.Gli Autori affiancano a una parte saggistica una ricca raccolta di documenti commentati per lo più inediti. Una specifica trattazione è riservata alla dinamica militare del conflitto (comprese le forze armate nemiche) e al sistema di controllo dell'economia, che prefigurò un diverso ruolo dello Stato anche nella gestione del conflitto sociale che avrebbe poi trovato una soluzione autoritaria con il fascismo.

Paolo Ferrari insegna Storia contemporanea all'Università degli Studi di Udine. Si è occupato di storia dell'industria bellica, dei trasporti e delle guerre mondiali. Tra i suoi lavori, Verso la guerra. L'Italia nella corsa agli armamenti 1884-1918 (2003). Con A. Massignani ha pubblicato Dietro le quinte. Economia e intelligence nelle guerre del Novecento (2011) e, per i nostri tipi, Conoscere il nemico. Apparati di intelligence e modelli culturali nella storia contemporanea (2010).

 


Alessandro Massignani è membro della Società di storia militare, del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari e dell'International Intelligence Study Group e ha studiato in particolare le guerre mondiali in prospettiva comparata. Il suo ultimo lavoro, scritto con J. Greene, èHitler Strikes North. The Nazi Invasion of Norway and Denmark, 9 April 1940 (2013).

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11 aprile 2015 6 11 /04 /aprile /2015 23:14
"Carpediem" è il racconto di due vite e di una lotta per la vita. Una vita di pochi giorni minacciata di rapida estinzione e una vita lunga di sfide professionali affrontate e vinte con coraggio; una neonta che vuole vivere a tutti i costi e un medico che profonde i suoi tesori di scienza e di umanità per conservare alla più fragile delle creature quella vita cui siè appena affacciata. Il medico, partendo dall'Altopiano di Asiago, è diventato negli anni cittadino del mondo ma non ha mai reciso i legami con la sua terra che tanto ha influenzato la sua giovinezza e il suo carattere, e che ritorna costantemente nei suoi pensieri. Il ricordo affettuoso del padre, medico sull'Altopiano, alimenta in luil'esigenza di quel rapporto essenziale tra medico e paziente che è fatto di ascolto e amorevolezza. Il caso di Lisa, una neonata da curare con un'apparecchiatura di sua invenzione, costituisce un episodio esemplare di quella ricerca medica che dovrebbe essere ispirata all'aforisma di Ippocrate: "Se c'è amore per l'uomo, ci sarà anche amore per la scienza". Il dramma della malattia, il rigore della ricerca, la magia della neve e dei boschi dell'Altopiano, la dedizione di medici, scienziati e infermieri, la speranza e la gioia della guarigione sono i toni che si alternano nel racconto e rendono avvincente la storia del medico e della bambina, due vite unite dal destino

"Carpediem" è il racconto di due vite e di una lotta per la vita. Una vita di pochi giorni minacciata di rapida estinzione e una vita lunga di sfide professionali affrontate e vinte con coraggio; una neonta che vuole vivere a tutti i costi e un medico che profonde i suoi tesori di scienza e di umanità per conservare alla più fragile delle creature quella vita cui siè appena affacciata. Il medico, partendo dall'Altopiano di Asiago, è diventato negli anni cittadino del mondo ma non ha mai reciso i legami con la sua terra che tanto ha influenzato la sua giovinezza e il suo carattere, e che ritorna costantemente nei suoi pensieri. Il ricordo affettuoso del padre, medico sull'Altopiano, alimenta in luil'esigenza di quel rapporto essenziale tra medico e paziente che è fatto di ascolto e amorevolezza. Il caso di Lisa, una neonata da curare con un'apparecchiatura di sua invenzione, costituisce un episodio esemplare di quella ricerca medica che dovrebbe essere ispirata all'aforisma di Ippocrate: "Se c'è amore per l'uomo, ci sarà anche amore per la scienza". Il dramma della malattia, il rigore della ricerca, la magia della neve e dei boschi dell'Altopiano, la dedizione di medici, scienziati e infermieri, la speranza e la gioia della guarigione sono i toni che si alternano nel racconto e rendono avvincente la storia del medico e della bambina, due vite unite dal destino

Claudio Ronco nel 2014 è stato nominato dalla john Hopkins University ricercatore numero uno al mondo nel settore delle malattie renali. Nato nel 1951, ha trascorso la sua giovinezza ad Asiago. e' Direttore del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza. E' stato direttore del laboratorio di ricerca renale del Beth Israel Medical Center di New York, insegna nelle Università di Pdova, Bologna ed è Professor of Medicine alla University of Virginia negli Stati Uniti e nelle Unoversità Fudan e Jiaotong di Shanghai in Cina. Ha fondato l'International Renal Research Institute of Vicenza di cui è Direttore Scientifico e ha all'attivo numerose invenzioni per la cura delle malattie renali. Ha pubblicato più di mille lavori scientifici e oltre ottanta libri su cui si sono formati gli studenti di tutto il mondo

Claudio Ronco nel 2014 è stato nominato dalla john Hopkins University ricercatore numero uno al mondo nel settore delle malattie renali. Nato nel 1951, ha trascorso la sua giovinezza ad Asiago. e' Direttore del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza. E' stato direttore del laboratorio di ricerca renale del Beth Israel Medical Center di New York, insegna nelle Università di Pdova, Bologna ed è Professor of Medicine alla University of Virginia negli Stati Uniti e nelle Unoversità Fudan e Jiaotong di Shanghai in Cina. Ha fondato l'International Renal Research Institute of Vicenza di cui è Direttore Scientifico e ha all'attivo numerose invenzioni per la cura delle malattie renali. Ha pubblicato più di mille lavori scientifici e oltre ottanta libri su cui si sono formati gli studenti di tutto il mondo

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12 febbraio 2015 4 12 /02 /febbraio /2015 14:39
Incontri d'autore: Antonio Manzini presenta "Non è stagione"

«Una volta ogni tanto, poteva anche sorridere. La vita poteva anche sorridere. E Rocco lo fece alzando la testa al cielo».
C’è un’azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia principale. È perché il passato dell’ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un’indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c’è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere.
I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l’area grigia dove il racket e gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell’umor nero, un’ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.
Il terzo romanzo della serie di Rocco Schiavone, Non è stagione, è un noir di azione. Ma è insieme

Antonio Manzini, attore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui è seguito La costola di Adamo (2014) e Non è stagione (2015). Ne fanno parte anche i racconti presenti nelle antologie poliziesche Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e Regalo di Natale, pubblicate da questa casa editrice

Antonio Manzini, attore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui è seguito La costola di Adamo (2014) e Non è stagione (2015). Ne fanno parte anche i racconti presenti nelle antologie poliziesche Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e Regalo di Natale, pubblicate da questa casa editrice

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25 gennaio 2015 7 25 /01 /gennaio /2015 23:01
Incontri d'autore: Maurizio Dal Lago presenta "Valdagno tedesca 1943 1945"

L’autore rivisita i 600 giorni dell’occupazione tedesca di Valdagno e del suo territorio sulla base di documenti italiani, tedeschi e austriaci.

Pagina dopo pagina, si assiste all’arrivo di reparti, comandi e uffici della Wehrmacht , al loro ramificarsi nella società valdagnese, alle ricadute che si ebbero nella vita quotidiana, nella gestione della cosa pubblica, nel mondo del lavoro. A distanza di settant’anni dagli eventi, gli occupanti cessano di essere una massa indistinta e acquistano un nome e una voce per dare la loro versione su eventi terribili come l’eccidio di Borga e la fucilazione dei Sette Martiri.

L’occupazione tedesca s’intrecciò, negli stessi mesi, con la presenza dei funzionari della Direzione Generale di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e con quella degli uomini “Gamma” della Xᵃ Mas. Sono poi descritte le indagini della Questura di Vicenza sui valdagnesi sospetti di attività anti regime e vengono riportate la prime segnalazioni della presenza di bande armate in provincia.

Si svelano inoltre circostanze inedite sui rapporti tra Gaetano Marzotto e il generale della Luftwaffe Wolfram von Ricththofen e sui finanziamenti che lo stesso Marzotto che lo stesso Marzotto, tramite il vescovo Giuseppe Zaffonato, diede alle formazioni partigiane comuniste. Anche per quanto riguarda l’attacco della “Stella” al campo trincerato del Sottosegretariato per la Marina di Montecchio Maggiore, emergono dalla ricerca nuovi documenti.

Infine è ampiamente descritta per la prima volta la grande incidenza che ebbe nel Valdagnese il lavoro coatto imposto dai tedeschi attraverso le organizzazioni Todt e Pöll per lo scavo del Vallo Veneto e la fortificazione della linea Blu, ultimi bastioni posti a difesa dei confini meridionali del III Reich.

Un libro, dunque, che guarda in profondità dentro uno dei periodi più drammatici della nostra storia e rivela il volto sconosciuto di una Valdagno stretta nella morsa dell’occupazione straniera e della guerra civile.

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2 dicembre 2014 2 02 /12 /dicembre /2014 23:08
Due omicidi sulle colline dell'alta Valle dell'Agno. Un unico filo li lega e li riconsegna ad un passato mai dimenticato.
E' giustizia o vendetta?
Solo gli alberi muti testimoni portano questo segreto nel cuore.

Due omicidi sulle colline dell'alta Valle dell'Agno. Un unico filo li lega e li riconsegna ad un passato mai dimenticato. E' giustizia o vendetta? Solo gli alberi muti testimoni portano questo segreto nel cuore.

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3 novembre 2014 1 03 /11 /novembre /2014 23:01
Incontri d'autore: Donato Carrisi presenta "Il cacciatore del buio"
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15 settembre 2014 1 15 /09 /settembre /2014 18:38
IL LIBRO                                La rete è un mezzo potente e non certo neutrale. Sul piano collettivo può essere fattore di crescita e benessere così come causa di predominio, ingiustizia o discriminazione. Sul piano individuale porta nuove libertà ma può mettere in pericolo antichi diritti. La rete cambia radicalmente la nostra società e genera nuove forme di relazioni sociali, politiche ed economiche. È uno strumento altamente democratico perché consente a tutti di esprimersi. Ma deve rispettare la pluralità sociale, la diversità dei punti di vista e realizzare l'interesse collettivo. Il ruolo delle istituzioni pubbliche è essenziale per garantire che la rete sia uno spazio di libertà e diritti, sia aperta alla concorrenza, all'innovazione e sia a disposizione dei cittadini. Serve, per questo, una regolazione adeguata ed efficace, che stimoli la diffusione della rete e attivi i necessari investimenti. Obiettivi così importanti esigono un'Autorità di regolazione legittimata, indipendente e autonoma. Il volume racconta due anni di esplorazioni, suggestioni e decisioni di un commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il percorso ha, come naturale sfondo, il dibattito normativo e giurisprudenziale europeo, di cui l'autore è stato a lungo protagonista a Bruxelles nel cuore delle istituzioni dell'Unione. Affronta in maniera più specifica questioni italiane, non difficilmente riconducibili alle esperienze di altri Paesi. prefazione di Malcolm Harbour.

IL LIBRO La rete è un mezzo potente e non certo neutrale. Sul piano collettivo può essere fattore di crescita e benessere così come causa di predominio, ingiustizia o discriminazione. Sul piano individuale porta nuove libertà ma può mettere in pericolo antichi diritti. La rete cambia radicalmente la nostra società e genera nuove forme di relazioni sociali, politiche ed economiche. È uno strumento altamente democratico perché consente a tutti di esprimersi. Ma deve rispettare la pluralità sociale, la diversità dei punti di vista e realizzare l'interesse collettivo. Il ruolo delle istituzioni pubbliche è essenziale per garantire che la rete sia uno spazio di libertà e diritti, sia aperta alla concorrenza, all'innovazione e sia a disposizione dei cittadini. Serve, per questo, una regolazione adeguata ed efficace, che stimoli la diffusione della rete e attivi i necessari investimenti. Obiettivi così importanti esigono un'Autorità di regolazione legittimata, indipendente e autonoma. Il volume racconta due anni di esplorazioni, suggestioni e decisioni di un commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il percorso ha, come naturale sfondo, il dibattito normativo e giurisprudenziale europeo, di cui l'autore è stato a lungo protagonista a Bruxelles nel cuore delle istituzioni dell'Unione. Affronta in maniera più specifica questioni italiane, non difficilmente riconducibili alle esperienze di altri Paesi. prefazione di Malcolm Harbour.

.L'AUTORE   http://www.antoniopreto.it/bio/cv

.L'AUTORE http://www.antoniopreto.it/bio/cv

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