/image%2F0587561%2F20140905%2Fob_c053e2_978880621977gra.jpg)
Tazaki Tsukuru aveva degli amici, ora non li ha più.
Erano quattro. Li aveva conosciuti al liceo e tutti avevano nel loro nome un colore. Tutti, tranne lui, l’incolore. Erano molto affiatati e, insieme, stavano bene. Poi, una volta all'università, le cose cambiarono e un bel giorno Tazaki si sentì dire di non essere più persona gradita. Come mai? Cos'era successo?
Tazaki non lo sapeva e solo molti anni dopo compie un pellegrinaggio per rivedere quei vecchi compagni e indagare e cercare di capire un passato che non ha mai smesso di tormentarlo.
Haruki Murakami torna, con questo suo ultimo libro, al realismo. Mette da parte per un attimo distopia e temi fantastici per calarsi in una realtà contemporanea e concreta che ricorda, per certi versi, "Norvegian Wood". E lo fa costruendo una storia che rimanda, anche se con modi più 'estremi', a quel momento della crescita in cui, inevitabilmente, alcune amicizie maturate a scuola si perdono. Diventando adulti si prendono strade diverse, si incontrano persone differenti e tutti noi possiamo trovare, nella nostra memoria, nomi di persone care che, col tempo, hanno smesso di esserci vicine.
Murakami affronta tutto questo con la grazia che contraddistingue la sua scrittura. Con quel suo stile quasi distaccato e pensieroso. Con personaggi particolari e unici. Con citazioni musicali e letterarie e parti lasciate in sospeso. Insomma, tutti i tratti caratteristici della sua poetica.
Questo romanzo non si limita però a questo, ma si spinge oltre cercando di mostrare quanto spesso il coraggio di ripercorrere il passato venga meno. Quanto è difficile accettare una vita ormai passata? E quanto ci costa tornare sui nostri passi e tentare di comprendere cose che forse non vorremmo più affrontare?
Tazaki lo scoprirà presto, così come scoprirà quanto possa essere liberatorio affrontare le proprie paure e dar loro una spiegazione.
"L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" è l'ennesima conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, della maestria di un autore come Murakami che sa raccontare l'umano in maniera personalissima e unica.