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27 marzo 2014 4 27 /03 /marzo /2014 09:38

Il 12 marzo è arrivato in Italia "Il Cardellino", l'ultimo, acclamatissimo romanzo di Donna Tartt, un'autrice che si concede poco, che impiega molti anni prima di dare alle stampe una nuova opera e che, immancabilmente, ad ogni nuova pubblicazione, riscuote consensi e successo.

Per festeggiare questo grande ritorno, Rizzoli ha reso disponibile in versione economica BUR una nuova edizione dei suoi due precedenti titoli, tra cui "Dio di illusioni", il romanzo d'esordio che la lanciò nel firmamento letterario mondiale.

A "Dio di illusioni" viene appiccicato, per motivi editoriali, il cartellino di Thriller, eppure è un vestito che gli sta davvero stretto. Certo, al suo interno ci sono omicidi, suspense e intrigo, ma non è questo il fine del romanzo. La storia, infatti, indaga piuttosto la psicologia, le azioni e i pensieri che muovono la vicenda.
Come mai dei ragazzi del college diventano degli assassini? Cosa li spinge a uccidere un loro compagno di corso? E come reagiscono?

Con uno stile da brivido, che tiene incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina, riuscendo nella non facile impresa di non far pesare i continui rimandi a testi classici, Donna Tartt mette in scena una storia di smarrimento.
I giovani assassini sono infatti ragazzi che non riescono a trovare un loro posto nel mondo. Sembrano un gruppo a parte, un qualcosa d'altro, ma forse è solo apparenza. Sono ricchi o fingono di esserlo? Sono colti. Cercano una loro dimensione? Forse, ma questa è solo una supposizione: si sentono speciali... ma non lo pensiamo forse tutti? Non è una prerogativa della giovinezza quella di cercare nei modi più disparati il proprio posto nel mondo?
Loro, a differenza dei propri coetanei, sembrano trovarlo nel corso di greco antico tenuto da un professore incredibilmente carismatico che finisce col farli sentire ancora più 'isolati'. Il suo metodo di insegnamento, infatti, prevede pochissimi studenti (solo i sei protagonisti) e non consente la frequentazione di corsi che lui non abbia precedentemente approvato.
Diventano, così, un gruppo elitario e isolato con pochissimi contatti extra-scolastici.
Il loro amore per l'ellenismo (vero o indotto che sia) e per la bellezza che in esso vedono li porta a vivere in una realtà parallela, in cui tentano addirittura di emulare esperienze vissute dai loro soggetti di studio. Il reale perde senso ai loro occhi: non seguono la tv, i giornali, il campus...
Da qui si arriverà poi alla catastrofe, all'omicidio del loro amico. Il loro mondo 'ideale' andrà quindi a cozzare con quello reale e tutto incomincerà a sbriciolarsi. A distruggersi, creando scompiglio e azioni avventate.

"Dio di illusioni" è una storia di ricerca di sé e di fascinazione per la bellezza, di disperazione e di ricostruzione. E' anche una storia di grossi insuccessi mascherati da vittorie. Ma è soprattutto una scrittura stupenda unita a una storia che vi farà a lungo riflettere.

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